Il Pastore Silano: un tesoro nascosto della Calabria

Il Pastore Silano è uno di quei cani che raccontano la storia di un territorio. Antico cane da guardiania, nasce in Calabria e in particolare sull’altopiano della Sila, da cui prende il nome. Nel tempo si è diffuso anche nell’Aspromonte, ma la sua vera culla resta la Sila, cuore verde della regione.

Negli ultimi anni questa razza sta tornando a far parlare di sé: allevatori e appassionati stanno lavorando per ottenerne il riconoscimento ufficiale da parte dell’ENCI, puntando sulla valorizzazione delle sue qualità, sulla definizione di uno standard morfologico e caratteriale e sulla sua diffusione anche fuori dai confini italiani.

Il cane “capraio” di Calabria

Il Pastore Silano è chiamato anche “cane capraio”, perché in questa regione ha sempre protetto soprattutto le greggi di capre. A differenza del Maremmano Abruzzese, che accompagna le pecore transumanti tra Abruzzo, Molise, Puglia e Maremma laziale, il Silano si è adattato ai paesaggi più duri della Calabria, dove le capre riuscivano a sfruttare anche i terreni più scoscesi e impervi.

Adottare un Pastore Silano significa portare a casa non solo un cane, ma anche un pezzo di cultura e di tradizione pastorale che fino a pochi decenni fa rischiava di scomparire.

Aspetto e mantello

Spesso confuso con un Maremmano nero, in realtà il Pastore Silano è molto diverso. Ha sì una taglia simile e lo stesso ruolo di custode, ma la sua impronta estetica è unica. La colorazione più tipica è il nero focato, che ricorda quella della capra Nicastrese, storica compagna di pascolo: un affascinante esempio di “convergenza evolutiva”, dove cane e capra condividono persino la distribuzione dei pigmenti sul mantello.

Accanto a questa livrea tradizionale, si trovano esemplari crema, biondi o rossi. Più rari i soggetti bianchi, che non vengono generalmente selezionati per la riproduzione per non creare confusione con il Maremmano Abruzzese.

Silano e Maremmano a confronto

Chi conosce il Maremmano Abruzzese noterà subito le differenze con il Silano, non solo nell’aspetto ma soprattutto nel carattere e nel modo di lavorare:

  • Collaborazione in branco: il Pastore Silano lavora molto bene insieme ad altri cani, qualità che nel Maremmano è meno spiccata.
  • Relazione col padrone: il Silano è più dipendente socialmente dall’uomo e, soprattutto i maschi, entrano meno in competizione con il proprietario rispetto ai Maremmani, che tendono a mantenere una maggiore autonomia e, talvolta, testardaggine.
  • Modalità di guardiania: quando le capre escono dalla stalla, i Silani battono il territorio prima del gregge, per assicurarsi che non vi siano predatori. Svolgono quindi un’azione preventiva, mentre il Maremmano preferisce restare statico accanto agli animali.
  • Agilità sorprendente: i Silani sono dinamici e scattanti. Amano saltare muretti, arrampicarsi su tronchi inclinati e muoversi con agilità nei boschi. Nonostante la mole, hanno un metabolismo veloce e una muscolatura potente che li rende cani vigorosi ma leggeri nei movimenti.

Carattere e vita di famiglia

Il Pastore Silano è un cane rustico e lavoratore, ma anche sorprendentemente moderno. Ama il contatto fisico, cerca coccole e attenzioni e non disdegna di giocare con i bambini. Le femmine, meno territoriali dei maschi, si adattano con facilità anche alla vita urbana e persino all’appartamento, pur conservando la loro indole protettiva.

Rispetto al Maremmano, il Silano è più affettuoso e meno diffidente: per questo può essere la scelta ideale in contesti dove il gregge vive vicino a paesi, sentieri o zone frequentate da persone e ciclisti, perché ha una soglia di reattività più equilibrata.

Unica accortezza

I maschi possono raggiungere i 50-60 kg e possiedono una forza notevole. Per gestirli serve un proprietario fisicamente in grado di tenerli: non sono cani adatti ad essere portati in giro da bambini o persone anziane, oltre ad essere adeguatamente addestrato a non tirare.

In sintesi, il Pastore Silano è un cane antico ma attuale, fedele custode delle capre calabresi ma capace oggi di diventare anche un ottimo compagno di vita. Una razza che merita di essere conosciuta e valorizzata, non solo come guardiano del gregge, ma come parte viva del patrimonio culturale e zootecnico italiano.